21 Mar La libertà che aiuta a crescere. Post a cura della Dott. essa Rosa Simona Oliva
L’acquisizione e la comparsa del linguaggio in un bambino segue specifiche tappe di sviluppo. E’ bene che ogni madre tenga conto però che il ritmo della progressione varia considerevolmente da bambino a bambino, infatti tale apprendimento è frutto della combinazione di predisposizione ed esposizione ad adeguati stimoli provenienti dall’ambiente circostante.
I suggerimenti da utilizzare per promuovere ed accompagnare, come genitore, lo sviluppo fisiologico delle abilità linguistiche saranno di seguito riportati tenendo conto di due fondamentali e paralleli “livelli di stimolazione”, dai quali quotidianamente attinge e si arricchisce il bambino:
– Esplorazione e manipolazione dell’ambiente
– Processi Imitativi Verbali del Modello Genitoriale
L’esplorazione e la conseguente manipolazione dell’ambiente e degli oggetti all’interno di esso contenuti, costituisce per i bambini una tappa fondamentale al fine di un adeguato sviluppo neuromotorio, neuropsicologico, socio-espressivo e linguistico. E’ proprio nel corso dei primi anni di vita che un bambino guidato dalla curiosità ed acquisita una certa indipendenza motoria inizia ad esplorare l’ambiente.
Il gioco costituisce lo strumento che i bambini usano per esplorare per cui va, da tutte le mamme, considerato un bisogno primario!
Nella fase di manipolazione e scoperta dell’ambiente, che inizia a cavallo del primo anno di vita, le mamme avranno notato che gli oggetti maggiormente apprezzati dai bambini sono proprio quelli “di casa” (carta igienica, utensili della cucina…).
Un suggerimento è quello di creare degli “spazi sicuri” dove il piccolo possa manifestare al meglio la sua libertà di espressione e sperimentazione. Mamme, concedete l’accesso del bambino a determinate zone della casa permettendogli così di entrare in contatto, sotto la vostra attenta guida e supervisione, nel modo e nei tempi che lui stabilisce, con oggetti di vita quotidiana che non costituiscono un pericolo.
Permettere l’esplorazione dell’ambiente, come genitore, non equivale ad “abbandonare” il proprio figlio in casa lasciandolo così libero di distruggere ogni cosa e ancor peggio mettendo a rischio la sua salute esponendolo ad ogni tipo di pericolo (scale, elettrodomestici, oggetti pericolosi..) significa piuttosto, durante l’arco della giornata, ritagliarsi dei momenti genitore-bambino in cui poter esplorare assieme gli “spazi sicuri” della propria abitazione, scoprendo così sempre nuovi oggetti dalle diverse qualità fisiche. Guidare il bambino nella scoperta delle “caratteristiche sensoriali” di un oggetto, fargliene apprezzare forma e colore (vista) , consistenza e superficie (tatto), odore e profumi (olfatto), eventuali suoni prodotti dalla sua percussione/movimento (udito) ed eventuale sapori (gusto).
Esempio– La manipolazione di un limone potrà essere guidata nel seguente modo: il piccolo gioca con un limone quindi il genitore, di fianco a lui, ne prende un altro. Dapprima suggerirà al bambino il nome dell’oggetto con voce chiara e in modo semplice (a seconda dell’età del piccolo potrà anche aggiungere caratteristiche più complesse come il colore), poi ne apprezzerà con lui la forma facendolo rotolare sul tavolo, favorirà infine l’apprezzamento del suo profumo piacevole ed eventualmente anche del suo gusto acido.
Esempio– La manipolazione di batuffoli di ovatta potrà essere guidata nel seguente modo: il piccolo gioca con la confezione dell’ovatta divertendosi a tirarla fuori un pochino per volta, il genitore, di fianco a lui, prende i batuffoli che sono stati tirati fuori ed inizia a manipolarli. Dapprima suggerisce il nome dell’oggetto con voce chiara e semplice (a seconda dell’età del piccolo potrà anche aggiungere caratteristiche più complesse come il colore), poi ne apprezzerà con lui la consistenza morbida e soffice, potrebbe prendere un batuffolo e passarlo delicatamente sul viso del bambino oppure mostrare al piccolo come, con le mani piene di batuffoli, sia possibile chiudere i pugni senza farsi male.
Esempio– La manipolazione di un pentolino da cucina potrà essere guidata nel seguente modo: il piccolo riesce ad estrarre da un mobile il pentolino, il genitore, di fianco a lui controllerà innanzitutto che il bambino eviti di farsi male e dapprima, suggerisce il nome dell’oggetto con voce chiara e semplice (a seconda dell’età del piccolo potrà anche aggiungere caratteristiche più complesse come la sua funzione) poi potrà provare a mettere la mano su quella del piccolo favorendo così una migliore presa dell’oggetto. Insieme e con delicatezza il pentolino sarà leggermente percosso sul piano d’appoggio e il genitore favorirà l’ascolto del rumore prodotto, infine, potrà verbalizzarlo fornendo il suono onomatopeico corrispondente (“Ascolta bene, fa BUM BUM BUM “).
Un altro suggerimento è quello di provare, contemporaneamente, a variare l’offerta dei giochi. Vostro figlio cresce velocemente, così come velocemente le sue abilità cognitive, motorie e linguistiche si sviluppano e accrescono in un ritmo incalzante. Gli stimoli che riceve dai giochi dovranno quindi essere sempre nuovi e adeguati alle sue neo-acquisite competenze!
Vanno poi menzionati i fondamentali Processi Imitativi messi in atto rispetto al Modello genitoriale.
Quotidianamente i bambini sono esposti alla produzione verbale dei genitori che comunicano con loro sfruttando fin da subito il canale verbale, si attivano così meccanismi di imitazione ed apprendimento rispetto al modello fornito. In questa fase così delicata quale quella dell’acquisizione del linguaggio è bene che tutti coloro che si occupano dei bisogni del bambino, armandosi di tantissima pazienza, tengano a mente i seguenti consigli:
– Rivolgersi al bambino in formula amorevole ma senza attuare nessuno tipo di semplificazione del linguaggio.
Le parole vanno prodotte con calma , in modo chiaro e veritiero. Ogni oggetto ha il suo nome e il bambino potrà impararlo, arricchendo così il suo vocabolario, solo se noi glielo ripetiamo spesso e correttamente. (ad es. NON riferirsi ad un oggetto/gioco dicendo frasi e nomi semplificati come “vuoi mangiare il prosciutt-ino?” )
– Nutrire il linguaggio del bambino proponendo modelli d’ascolto accattivanti e divertenti. Fare uso di filastrocche e canzoncine. Provare a recitare la filastrocca rispettando rime, pause, eventuali gesti motori (ad es. le filastrocche che descrivono le parti del corpo e vanno associate alla manipolazione del corpo stesso)
– Rendere ogni momento, dal gioco, ai pasti, all’esplorazione della casa, un momento di arricchimento verbale, sia per il vocabolario che per la successiva strutturazione della frase che sarà protagonista di fasi successive di apprendimento. ( ad es. quando l’età e i livelli di attenzione del bambino lo consentono ricorrere al prezioso “alleato” della lettura di libri. Questi ultimi narrati con un adeguato supporto di immagini ricche e colorate, e drammatizzati con enfasi dai genitori che mettono in scena una vera e propria piccola recita, costituiranno un momento di stimolazione).
Accompagnate quindi il vostro bambino, con amore e pazienza, nella conoscenza del mondo e nella conseguente acquisizione del linguaggio. Tenendo sempre a mente che ogni bambino ha i suoi tempi, sacri e da rispettare! Evitiamo di essere troppo insistenti, rischieremmo di riporre su di lui troppe aspettative favorendo coì per il bambino la comparsa di stress e ancor peggio, contro producente rifiuto!
Dott. essa Rosa Simona Oliva
Logopedista
Docente incaricato presso la Facoltà
di Logopedia dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Info: [email protected]